giovedì 27 gennaio 2011

OneGeology, cosa abbiamo sotto i piedi?


OneGeology, cosa abbiamo sotto i piedi


Volete sapere se la vostra casa è su una faglia sismica o una zona dove è diffuso il radon radioattivo? O quali caratteristiche ha il terreno dove vogliono costruire il Ponte sullo Stretto o una centrale nucleare? Finalmente a disposizione di tutti su internet la mappa geologica europea. Leggi l'articolo
di Federico Formica immagini per gentile concessione OneGeologyISPRA



A ognuno la sua faglia
Come il sangue nelle vene, sotto il nostro paese scorrono le faglie: fratture della roccia lungo le quali possono scatenarsi i terremoti.

Un cioccolatino per ricordare Il 27 gennaio

Un cioccolatino per ricordareIl 27 gennaio, Giorno della Memoria, è l'anniversario della liberazione dei campi di sterminio Auschwitz-Birkenau. Il racconto di Ida Marcheria, sopravvissuta alla Shoah, grazie a una bugia sull'età e alla promessa di una torta al cioccolato.

Siamo nate a Trieste, in una famiglia ebrea come tante altre, ebree o cristiane, in un appartamento in piazza della Borsa, vicina a piazza Grande, quella che oggi si chiama piazza dell'Unità. Mio padre, che si chiamava Ernesto, era commerciante di prodotti kasher, prodotti di vario tipo come carne, azzime, e tanti altri. Vendeva e commerciava in un bel negozio, frequentato dai membri della nostra Comunità, ma anche da tanti triestini non ebrei. Mia madre, Anna Nacson, era invece una casalinga e come la maggior parte delle donne allora - ma anche oggi tocca sempre a loro - si occupava di noi figli. Il maggiore di noi si chiama Giacomo ed era nato nel 1926. C'era poi Raffaele, che era del 1927. Poi io e Stella, da tutti chiamata Stellina anche per distinguerla dalla nonna che aveva lo stesso nome. Noi eravamo le bambine, le piccole di casa.





Tratto da:Nation Geographic Italia

martedì 18 gennaio 2011

Nuova assenza

Salve ragazzi,

sto pensando che post scrivere e faccio sempre più ricerche interessanti. Ho tre qualche idee ma con i compiti e tutto è difficile.
Credo che mi dovrò assentare per qualche settimane, il tempo di riaggiustare tutto.
Grazie

lunedì 10 gennaio 2011

Le mie bamboline di Carta x]

Salve!
Tra poco vi mostrerò le mie bamboline di carta, alte circa 20 cm, fatte solo di carta e i vestiti di tessuto. TUTTO fatto da me, :D














venerdì 7 gennaio 2011

Fascismo, Wladyslaw, The Pianist




Il Fascismo
Il 10 luglio 1921, in una Germania ridotta alla miseria dal disastro bellico, Adolf Hitler, un anonimo ed oscuro reduce di guerra di origini austriache, veniva eletto capo indiscusso di una piccola formazione di destra, dal nome "partito nazional-socialista dei lavoratori tedeschi". Dopo anni di militanza quel piccolo manipolo di visionari avrebbe raggiunto, sotto il segno della svastica, antico simbolo indo-europeo, il dominio sull’Europa, con il fine di costituire un grande Reich millenario, volto a sottomettere il mondo intero. I principi enunciati da Hitler nel "Mein Kampf", riassumibili nel principio della superiorità della razza ariana eletta, destinata ad imporre la propria egemonia, trovarono tragica e sistematica attuazione nello sterminio di 6 milioni di ebrei, nei massacri, nei rastrellamenti, nell’incubo cui dovettero soggiacere decine di migliaia di persone dal gennaio 1933, anno dell’ascesa al potere del nazional-socialismo, fino al maggio del 1945, quando, in una Berlino ridotta ad un mucchio di rovine, la bandiera rossa sovietica venne issata sul pennone del Reichstag. Fu così la fine di quell’oscuro e malefico impero, di una perversa ideologia che il suo fuhrer voleva millenaria e che invece non sopravvisse alla straripante superiorità alleata; ad una ad una le armate tedesche che avevano occupato l'Europa e apparivano invincibili, furono travolte e sconfitte, fino alla capitolazione, che pose termine alla spirale di violenza, ma non riuscì a rimuovere e a cancellare il ricordo di una tragedia costata 50 milioni di morti e destinata a rimanere indelebile, nelle memorie collettive.
Storia di Wladyslaw Szpilman, sopravissuto:

Nasce in una famiglia ebrea di musicisti con il padre violinista e la madre pianista. Studia all'Accademia Chopin di Varsavia con due allievi di Franz Liszt: Jozef Smidowicz e Aleksander Michalowski. Ottiene una borsa di studio dal 1931 al 1933 presso l'Accademia delle Arti di Berlino, dove studia pianoforte con Leonid Kreutzer e Arthur Schnabel e composizione con Franz Schreker.

Tornato a Varsavia suona dal 1935 il piano per la Radio polacca e comincia a suonare insieme al violinista Bronislav Gimpel con il quale costituisce il Quintetto di Varsavia. Compone le sue prime opere sinfoniche, un concerto per violino, un concerto per pianoforte e orchestra, la suite per pianoforte Zycie Maszyn (La vita delle macchine), nonché colonne sonore per film, lieder e chansons.

L'attività di pianista cessa bruscamente il 23 settembre 1939 durante un bombardamento di Varsavia da parte dell'aviazione tedesca. In quanto ebreo subisce le umiliazioni e le privazioni dovute alla politica antisemita dell'occupante, che lo portano al Ghetto di Varsavia. Riesce a sopravvivere miracolosamente fino alla liberazione della città nel 1945 (vedasi il libro ed il film).

Szpilman ha scritto un libro autobiografico (Una città muore ovvero "Il pianista") che venne pubblicato la prima volta in Polonia nel 1946.

Nel 1998 suo figlio scopre una copia del libro e la fa ristampare in tedesco con il titolo Das wunderbare Überleben aggiungendo parti del diario dell'ufficiale tedesco Wilm Hosenfeld e una postfazione di Wolf Biermann.


Si tratta del racconto di quanto vissuto dal pianista ebreo Władysław Szpilman dallo scoppio della seconda guerra mondiale con l'invasione della Polonia da parte delle truppe tedesche, l'occupazione di Varsavia, la creazione del ghetto, la vita e la sopravvivenza nel ghetto e la sua fuga e sopravvivenza fuori dal ghetto, fino alla liberazione della città da parte dell'Armata Rossa.

The Pianist ("Il pianista")

Władysław Szpilman è un pianista ebreo che suona per la radio di Varsavia, città nella quale vive quando inizia la persecuzione della Germania nazista. All'inizio è costretto a suonare in alcuni locali per soli ebrei, poi perde anche quella possibilità.

La famiglia viene deportata, ma egli si salva perché un poliziotto ebreo riesce a sottrarlo alla fila di gente che viene caricata sul treno della morte.

Per il protagonista inizia così un doloroso percorso esistenziale: prima viene nascosto da una coppia di amici, poi da un altro amico. Ogni volta deve fuggire; coloro che lo proteggono di volta in volta sono scoperti e catturati. Gli alleati stanno per avanzare, quando trova rifugio - solo e malato - all'interno di una casa diroccata nel ghetto di Varsavia, ormai deserto.

Lì un ufficiale tedesco, dopo averlo sentito suonare al pianoforte ancora depositato nella casa ormai abbandonata, lo aiuta a porsi in salvo. Per il pianista è il momento dell'estremo batticuore (ma anche dell'estrema liberazione): l'ufficiale, in una pressoché inspiegabile dimostrazione di compassione, gli risparmia la vita e gli dona il suo cappotto. All'arrivo dei sovietici, inizialmente viene scambiato per un ufficiale nazista, poi viene portato in salvo.


L'orso Grizzly


L'orso Grizzly ("Ursus arctos horribilis")



L’orso Grizzly ha una Gobba particolarmente pronunciata e poderosi muscoli atti a muovere le micidiali zampe dagli affilatissimi artigli.
Molti esemplari presentano un manto marrone scuro del tutto simile a quello degli orsi europei, altri hanno invece tinte vicine al beige, al grigio o al bruno rossiccio.
Gli esemplari più grossi contendono all'orso polare il titolo di più grande orso sulla Terra. Nel Far West, all'epoca pre-colonizzazione, gli orsi raggiungevano anche gli 800 kg
Le dimensioni massime sono impressionanti: l'orso grizzly più alto misurava 3,84 metri
Una volta l’orso grizzly occupava un vastissimo posto, ma con la caccia spietata dell’uomo la specie si è ridotta.
Aggressivo e violento, l'orso grizzly può risultare molto pericoloso per l'uomo e sono diversi i casi di aggressioni anche mortali avvenute negli USA, anche a causa della cattiva abitudine di molti turisti dei grandi parchi naturali di dar da mangiare agli orsi, spingendoli ad avvicinarsi alle auto parcheggiate, ai campeggi o ai centri abitati.
L’orso è onnivero, mangia vegetali e piccoli roditori e carogne.
"Grizzly" è una parola inglese che non significa altro che "brizzolato", difatti come detto questo orso si chiama anche orso grigio. Le femmine si accoppiano al quarto anno di vita, la stagione degli amori termina solitamente in giugno. La coppia rimane assieme per circa un mese poi si separa. La gestazione dura circa 6 mesi, quindi facendo due rapidi calcoli viene fuori che la femmina partorisce in gennaio, circa, quindi in pieno inverno. Difatti il letargo degli orsi non è un vero e proprio letargo, è un riposo profondo. In inverno se capita una giornata particolarmente mite infatti gli orsi possono uscire a farsi 4 passi e mangiucchiare qualcosa (umani sprovveduti compresi nel menù). Gli artigli arrivano a 15cm di lunghezza. La vita media è circa 20 anni, con massimo di 30.


Una curiosità: il grizzly corre più velocemente in salita che in discesa, dato che in dicesa deve frenare una grande mole, e che in salita può contare su muscoli degli arti anteriori poderosissimi.

Perchè il cielo è blu?


Perchè il cielo è blu?

il cielo e' azzurro a causa della rifrazione e diffusione della luce del sole nell'atmosfera, infatti il colore azzurro del cielo è più scuro in alta montagna, a causa della minore densità dell'atmosfera. Sulla Luna e nello spazio, dove l'atmosfera manca del tutto, il cielo è perennemente nero e le stelle sono visibili anche di giorno.


Come si forma l'arcobaleno?

Dopo un temporale, molto in alto nell’aria restano moltissime goccioline d’acqua e quando il sole è basso all’orizzonte, (tramonto o alba) si può verificare il fenomeno dell’arcobaleno. Spiegazione. Rifrazione e riflessione della luce in una goccia d'acqua: il raggio di luce solare subisce una rifrazione nell'attraversare, entrando, la superficie della goccia d'acqua, separandosi quindi nei colori dello spettro, e poi questi incidono, dall’interno, sulla seconda superficie con un angolo maggiore dell'angolo limite. Quindi si riflettono totalmente, per poi uscire di nuovo in aria all’indietro, dalla stessa parte cioè da cui è entrato il raggio originario. In questo modo si ottiene la separazione nei colori componenti del raggio di sole e si vede l'arcobaleno (primario). Perché questo si verifichi, l’angolo tra il sole e il nostro occhio (passando per la goccia d’acqua) deve essere di circa 42°.



Perchè il mare è salato?

Perchè dai vari fiumi che sfociano nel mare sono portati i residui di minerali e rocce dovuti all'erosione dell'acqua, che poi naturalmente si accumulano su di esso.

lunedì 3 gennaio 2011

Perchè i giovani si drogano?

Ma perchè si drogano?
Sarà perchè sono immaturi, saranno curiosi e tentati,sarà per la moda, oppure perchè vogliono farsi vedere, ma sta di fatto che sempre più giovani adolescenti e pre-adolescenti si drogano.


Ci si droga perchè:
- ci si sente soli e si è soli;
- perchè si soffre di depressione;
- perchè si proviene da una famiglia assente o malata;
- perchè c’è una mancanza di valori;
- perchè da ragazzi ci si sente invincibili;
- perchè ci può essere un fenomeno di imitazione verso altri ragazzi;
- perchè la droga si trova ovunque e costa poco;
- perchè non c’è abbastanza informazione sull’argomento…

"Per tanti motivi:per farsi vedere,per sentirsi fighi,per sballarsi e nello
stesso tempo farsi male,oppure (qualche caso)per disagio,emarginazione,problemi
mentali,problemi di vario tipo.Una domanda a te:come mai ti sei scritto Flavio
Briatore:grande imprenditore ma sopratutto grande ******** nel senso più ampio
della parola(accia) e vicino alla droga come tanti suoi colleghi di
"spettacolo"



Perché lo facevano anche gli adulti. Perché seguono i loro idoli Criminali o quelli più grandi di loro. Perché si sentono più accettati. E poi lo fanno perché la droga c'è. E di sicuro non sono i ragazzi minorenni che la importano.Ormai la droga ha fatto un salto micidiale rispetto ad un tempo. Ora viene pure chimicamente modificata per renderla più particolare. Solo metà della mia scuola fa uso di droghe , figuriamoci tutti i ragazzi.

Quindi, cari signori, finchè i genitori alleveranno i propri figli in modi sbaglliati, non si risolverà la questione. Perchè la maggior parte del comportamento di una ragazzo proviene dalla educazione.

Cosa pensano i giovani ragazzi sui propri genitori?



Eh,Eh! Proprio per voi ho fatto domande a ragazzi ed ecco il risultato:



A=Quando mi trattano da bambina
B=Mi impongono decisioni sul giusto
C=Essere superiori, prepotenza
D=Soprannomi e battute sarcastiche
E=La curiosità dei genitori
F=Mania dell'ordine

Lessico dei giovani.

Impoverimento lessicale: i giovani di oggi
di masale (Medie Superiori ) scritto il 09.02.10


Parlo da studente, assiduo utente di computer, che come sogno ha la programmazione di sistemi informatici. Il fatto che la mia generazione stia riducendo il proprio vocabolario è un dato di fatto. Lo dimostrano le numerose ricerche sul linguaggio dei giovani. Da quanto si evince dall’articolo di Repubblica, il problema non è che i giovani non sappiano le parole, è che non le usino; una delle cause di questo impoverimento lessicale sembra essere internet con i suoi social network e le chat. Sicuramente influisce sul linguaggio degli adolescenti, ma non credo sia una causa primaria. Secondo me il principale problema è che i giovani non leggono. Non leggendo si precludono la possibilità di poter apprendere un vocabolario sempre più ampio. Personalmente uso poco le abbreviazioni: prediligo infatti scrivere la parola così come deve essere senza omissioni e/o storpiamenti. Arrivare ad usare solo 20 parole per me è impensabile in quanto esprimermi con così pochi vocaboli è impossibile. Secondo me, solo 20 parole è un po’ poco anche per un adolescente che parla in “linguaggio da sms”. A favore di questo linguaggio c’è però la limitatezza dei caratteri disponibili, 160, che sono un po’ poco per esprimersi. Per questo ci sono gli MMS anche se non tutti i cellulari, soprattutto quelli vecchi, li supportano. Non i cellulari che usano i giovani però. Per l’educazione che ho ricevuto credo di parlare un linguaggio abbastanza forbito, che mi consente di esprimermi al meglio. Certamente la società non dà un buon esempio: siamo tutti così presi dalla frenesia e dalla fretta che ognuno dice tutto frettolosamente, più velocemente che può, senza badare a come è scritto: basta che il concetto ci sia.